L'ombrello dell'imperatore
Tommaso Scotti
Longanesi, pubblicato nel 7 gennaio 2021
320 Pagine
Se avete voglia di fare un viaggio virtuale nella terra del Sol Levante, Tommaso Scotti è pronto a prendervi la mano e ad accompagnarmi attraverso le pagine del suo thriller d'esordio, L'ombrello dell'imperatore, uscito il 7 gennaio 2021.
Vi avverto però, nel suo romanzo non troverete solo usi e costumi del Giappone, bensì un omicidio particolare, e un caso che coinvolge molte persone, fino ad arrivare all'imperatore.
L'ispettore Nishida lavora nella squadra Omicidi di Tokyo, ha un fiuto eccezionale e si destreggia abilmente tra indizi, scene del crimine e caccia agli assassini.
Ma il caso dell'ombrello lo metterà a dura prova. Un uomo viene ritrovato morto, e l'arma del delitto è uno di quei comunissimi ombrelli di plastica trasparente. Un ombrello come tanti, se non fosse per quel cerchio rosso dipinto sul manico e un'impronta digitale. L'impronta dell'imperatore.
I personaggi che abitano la storia e con cui Nishida si dovrà confrontare saranno parecchi e puntualmente l'autore offre un introduzione al personaggio che permette al lettore di inquadrarlo e posizionarlo all'interno del caso, così da favorire l'investigazione al fianco dell'ispettore e costruire le proprie ipotesi, o almeno, così è capitato a me.
Kawai, Makoto Ogawa, Ryōsuke Satō, Nanami Amano, Mike Hart sono solo alcuni componenti, e poi, naturalmente, lui, l'imperatore.
Della vita privata del nostro ispettore non ci viene raccontato tutto, ma abbastanza per poter empatizzare con lui. Nishida è un giapponese mezzo sangue, e il suo essere per metà americano spesso è stato motivo di pregiudizio da parte della popolazione autoctona, tanto da portarlo a modificare alcune parti di sé. È stato sposato una volta, ed è un padre che fatica a poter vedere la figlia proprio per via della ex moglie.
Separato, e con un'accusa molto grave a suo carico da parte della sua ex moglie, ha perso completamente la custodia della figlia.
Lo sfondo del Giappone è parte complementare della storia. Tommaso Scotti si sofferma a raccontarne usi e costumi che risultano la ciliegina sulla torta di una storia complessa al punto giusto. Le usanze e gli aneddoti infatti, seppur presenti ampiamente, non sono ingombranti o pesanti, ma piuttosto una voglia di trasmettere il fascino e far scoprire parte del territorio.
La storia è complessa ma non complicata da seguire, un bell'intreccio che parte con un uomo morto e un comunissimo ombrello e si sviluppa comprendendo anche fatti irrisolti del passato, e finisce chiudendo perfettamente il cerchio.
Anche se la conclusione del caso non ha soddisfatto completamente le mie aspettative, ogni pezzettino è tornato al suo posto, e le domande con cui ho iniziato a leggere il romanzo hanno trovato la loro risposta.
Una volta girata l'ultima pagina mi è rimasta la curiosità di scoprirne di più, soprattutto sull'ispettore Nishida, che spero di rincontrare presto in un'altra avventura.